giovedì 20 novembre 2014

Marlò e il sogno di Sanremo cotto a puntino

 
La notizia del giorno in riferimento a Sanremo sono i nomi dei 40 finalisti di Area Sanremo, il concorso dedicato ai giovani dai 16 ai 36 anni che desiderano partecipare al Festival, e che noi abbiamo raccontato attraverso i piatti e la musica di tre giovani partecipanti: William Lucino, Chiara Ragnini e Claudio Di Giammarco. Oggi però restiamo sull'onda della notizia e concludiamo questa rubrica di Cotti e Suonati con una finalista!

Federica Di Marcello in arte Marlò, nata a Pescara nel 1990, è una talentuosa artista fra i tre finalisti abruzzesi di Area Sanremo. 
Alle prese con il cantautorato nel 2014 è finalista anche a Musicultura, Premio Lunezia, Premio Bianca D'Aponte. Nella sua biografia si legge: E' tendenzialmente felice, perennemente grata, a tratti malinconica. Tutto bello, tutto bene, tutti felici.


Marlò ci dice...

Posso iniziare a sviscerare ogni lettera di questa parola che mastico da mesi con speranza e un po' di fatalismo… : SANREMO.
 
S come Stunrise (www.stunrise.it) uno dei progetti musicali/artistici/umani più belli di cui posso vantarmi e di cui faccio parte, un non luogo interessantissimo dove la musica ha tutto lo spazio che merita e dove tutti sono i ben venuti.
A come Abruzzo, casa mia forte, gentile e patria indiscussa degli Arrosticini.. che sono il piatto che ho scelto da inserire in questa lista di cose belle. Arrosticini, rigorosamente fatti a mano, da mangiare solo con una fetta di pane "abbrustolito" ricoperto di olio buono.
N come Necessità, che è ciò che muove le persone e le spinge a portare avanti le proprie passioni. Una delle cose che un artista dovrebbe sempre percepire.
come Rispetto. Rispetto per la musica, per chi ascolta, per quello che si scrive, rispetto per se stessi sempre a prescindere da ogni dinamica.
E come Emotività. Un dono. Strettamente legata alla sensibilità, quel qualcosa in più che rende le persone estremamente familiari e belle. Dentro e fuori. La sfaccettatura più bella degli artisti.
M come Marlò, il mio nome d'arte. Volevo racchiudesse un suono, un'atmosfera… volevo suonasse elegante ma non spocchioso, e che non mi facesse sentire niente di diverso da Federica.
O come Obiettivo. Vederlo, mirarlo e cercare di raggiungerlo passando possibilmente per strade pulite, evitando i compromessi e scegliendo sempre ciò che più ci somiglia  senza tradirsi mai. Con umiltà e gratitudine. Sempre. 




E noi rispondiamo così...

S come Semplicità, quella di Marlò. Una cantautrice ricca di sensibilità artistica, con una scrittura poetica, ma concreta. Una di quelle che potrebbe vantarsi da colazione a cena (che sta per da mattina a sera!) per le sue doti canori, eppure Marlò non è cambiata da quando si chiamava solo Federica Di Marcello.
A come Anima, quella de Il pozzo dell'anima, brano con cui ha partecipato al Premio Bianca d'Aponte. "Buttate un po' di terra vi prego, che le voci facciano meno eco, che le parole non si ripetano più".
N come Novità. Area Sanremo quest'anno ha visto tanti nomi emergenti e qualche volto già noto per partecipazioni a talent e concorsi, ma ascoltando i tanti partecipanti e la commissione di valutazione, si respirava l'aria della novità, che in tanti come Marlò hanno portato. Nei testi, nelle melodie, nei progetti. C'è bisogno di novità oltre che di musica nuova.
come Raccomandazione... sì, la raccomandazione che tempo fa ho ricevuto da un giovane cantautore e che mi diceva: "Avrei una cantautrice da consigliarti che è la fine del mondo! Si chiama Marlò, ti raccomando fidati, vale bene un ascolto!". Segno che le cose belle vengono apprezzate anche fra colleghi!
E come Empatia. Quella che senti lasciando avvolgerti dalla melodie di Marlò. Brani come La donna di scorta ti circolano nel sangue e quando li senti non è mai per caso.
M come Morbidezza, quella della sua voce. Leggera nonostante il peso della precisione. Morbida come i suoi tratti. Tenera e amara.
O come Olio. Quello che va sul pane che accompagna gli arrosticini. Quello delle merende a casa dei nonni, e daresti chissà cosa per ritornare con la tecnologia di oggi a quei pomeriggi di pane riscaldato sul fuoco e un filo di olio fresco che ti ungeva le mani e poi i vestiti, lasciava il segno, l'odore, l'alone. Come una canzone.


Perché Sanremo cucina a puntino i sogni dei giovani! In bocca al lupo Marlò!

Nadia Macrì

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